Astego a Fonte

Il torrente Lastego ha origine alle pendici del Monte Grappa in comune di Paderno del Grappa; durante il suo percorso di circa 20 km, attraversa i comuni di Fonte e Riese Pio X dove confluisce le proprie acque nel torrente Musone. Secondo in ordine di importanza tra i torrenti del nostro territorio, il Lastego offre ai pescatori il suo lato migliore in comune di Fonte, è da qui infatti che la portata, seppure non elevata, inizia a diventare costante e garantita anche nel corso delle stagioni più siccitose. Grazie a questo le sue acque sono ben popolate dalla trota fario con esemplari che possono raggiungere anche i 35 cm e che presentano livree molto colorate ed affascinanti.
Una delle tecniche di pesca più efficaci per poterle insidiare, è la pesca al tocco, da praticare utilizzando una canna teleregolabile che permetterà al pescatore di calare l’esca con precisione nei vari spot rimanendo a dovuta distanza dai pesci, pescando a risalire ridurremo ulteriormente la possibilità di essere scorti dagli stessi. La piombatura della lenza è effettuata mediante una corta corona di pallini di diametro 3 mm equamente distribuiti, lunga tra i 30 ed i 50 cm; la lunghezza dipende oltre che dalla portata del periodo, anche dalla vegetazione che avvolge le sponde, d’estate le sponde sono più ricche di vegetazione ed una corona più corta faciliterà le operazioni di avvicinamento, in primavera ed in autunno invece, vista la maggior portata, è bene utilizzare una corona leggermente più lunga e quindi anche più pesante.

I punti più pescosi sono sicuramente le buchette in corrispondenza delle numerose briglie e cascate artificiali che caratterizzano questo torrente; prima di avvicinarsi troppo non dimentichiamo di sondare con dei lanci fatti a distanza la zona al centro della buca, sfruttando poi al meglio la canna teleregolabile per raggiungere gli anfratti laterali e per calare l’esca in corrispondenza delle schiume create dalla cascata, dove la trota è solita posizionarsi in attesa di cibo. Le esche più indicate sono quelle naturali, vermi e larve sono sicuramente efficaci anche se non vanno del tutto trascurati gli inneschi con esche siliconiche, meglio se di piccole dimensioni, gli ami di conseguenza non devono superare il n°4 e la lenza lo 0,16.
Pescando a spinning, un ondulante argentato o dorato di dimensioni contenute è sicuramente efficace, un trucco per aumentare gittata, manovrabilità e naturalezza è in questo caso montare un monofilo dello 0,14; se non disponiamo in bobina di monofilo sottile oppure utilizziamo il trecciato, un buon compromesso può essere quello di legare direttamente sul filo madre uno spezzone terminale di circa 1 metro con del monofilo di nylon più sottile.

È proprio da una mappa del Territorio Asolano e dei torrenti che in esso vi scorrono, che inizia questo libro, per fornire subito un’idea di quanti piccoli corsi, anche poco conosciuti, sia composta la rete idrogeologica del nostro territorio che idealmente è una sorta di “terra di mezzo” tra i due ben più grandi e blasonati bacini del Piave e del Brenta.