Gambero di Fiume
![Gambero di Fiume](https://www.laroccadasolo.it/wp-content/uploads/2023/10/Gambero-di-Fiume.png)
Carta d’identità:
Ordine: Decapoda
Famiglia: Astacidae
Lunghezza massima: 11 cm
Ambiente: montane e ricche di ossigeno
Tecnica di pesca: mano
Descrizione: Il Gambero di Fiume misura tino a 11 cm di lunghezza totale. Il corpo, di colore grigio-verde, e il rostro sono compressi dorsoventralmente. Il carapace è ampio e l’addome ben sviluppato. I primi tre pereiopodi sono chelati e il primo paio è di maggiori dimensioni. L’estremità caudale e munita dl ampi ventagli natatori.
Ecologia: A. pallipes è un abitante tipico delle acque montane data la sua resistenza alle basse temperature. E molto sensibile agenti inquinanti e può quindi essere considerato un buon indicatore biologico della qualità dell’acqua. E’ detritivoro ed è attivo soprattutto di notte. In ottobre-novembre avviene l’accoppiamento. La femmina tende a preferire i maschi di maggiori dimensioni (F. Víllanelli & F. Gherardi, 1998). La fecondazione delle uova avviene tramite trasferimento di una spermatofora dal maschio alla femmina. Le uova rimangono poi attaccate ai pleopodi della femmina fino a giugno. In inverno questo gambero tende a rimanere nascosto nel proprio rifugio (T.. Gherardi et al., 1996. L’introduzione in Europa della specie nordamericana Procambarus clarkii (Girard, 1852), il Gambero rosso della Louisiana, portatore sano della cosiddetta ‘peste del gambero”, ha determinato alti tassi di mortalità in Austropotamobius pallipes. Questa malattia, il cui agente eziologico è il fungo Aphanomyces astaci, colpisce esclusivamente le specie europee. Il Gambero rosso è presente anche in provincia di Firenze: nella Piana Fiorentine. e nella Val d’Elsa.
Origine e distribuzione: il Gambero di Fiume è diffuso in Europa con tre sottospecie di cui A. p. italicusè quella presente in Italia, dalla Calabria al Piemonte, con l’eccezione di alcune zone dell’Italia meridionale.
Note: Il Gambero di Fiume è stato inserito nella lista delle specie vulnerabili e in pericolo di estinzione della L. R. 6 aprile 2000, n° 56, la sua conservazione può richiedere la designazione di SIR